ARCHIMEDE

ARCHIMEDE

Archimede, vissuto nel 3° secolo a.C., fu uno dei più grandi matematici e scienziati del mondo antico e divenne famoso per come difese dai Romani la sua patria, Siracusa, durante la Seconda guerra punica. Intorno alla sua figura si formò assai presto un alone di leggenda, che contribuì a oscurare i risultati della sua opera. Gran parte dei suoi lavori più importanti fu dimenticata già alla fine dell'antichità, ma venne riscoperta durante il Rinascimento. 



  
UN MATEMATICO FUORI DAGLI SCHEMI
Archimede, non scriveva lunghi trattati, in cui ogni passaggio della dimostrazione veniva spiegato, ma brevi testi, dove la dimostrazione di molte cose veniva lasciata al lettore. Si occupava principalmente di argomenti che nessuno dei matematici greci aveva osato affrontare: il volume della sfera e di altri corpi rotondi; l'area compresa fra una parabola e una retta; lo studio della spirale, una curva inventata da lui stesso; l'equilibrio dei corpi appesi e di quelli immersi nell'acqua.


ARCHIMEDE E IL SUO TEMPO
Archimede nacque nel 287 a. C a Siracusa, la città all’epoca più potente e ricca di tutta la Sicilia. Quando nel 264 iniziò la Prima Guerra Punica fra i Romani e i Cartaginesi per il controllo della Sicilia e di tutto il Mediterraneo Occidentale, il re di Siracusa, Gerone, pur di conservare l’indipendenza della città si8 alleò con Roma. Quando, alla fine della guerra, Roma s’impadronì di tutta la Sicilia, Siracusa rimase la sola città indipendente. E’ probabile che Archimede non abbia assistito a questi sconvolgimenti. Sembra quasi certo, infatti, che egli abbia compiuto i suoi studi di matematica ad Alessandria, capitale culturale del mondo ellenistico e anche della ricerca matematica dell’epoca.

 
LE SUE INVENZIONI
Archimede fu un personaggio poliedrico, come abbiamo potuto osservare. Fu un matematico, un fisico, uno scienziato complesso e quindi non ci stupisce che fosse anche un inventore di sorprendente genialità. A lui furono attribuite numerosissime invenzioni fra le quali la vite senza fine (coclea), un planetario, gli specchi ustori e potenti e originali macchine belliche. Ancora una volta è necessario osservare che spesso la leggenda che avvolge lo studioso rende difficile distinguere il mito dalla realtà. E' certo, però, che ci sono giunte diverse testimonianze di storici noti, come Plutarco o Livio, che ci aiutano nel nostro studio. La "vite di Archimede" o "coclea" (chiamata così perché la sua forma ricorda una chiocciola) è un macchinario idraulico.
 
Permette di spostare grandi quantità di acqua da un livello più basso a uno più alto (come nel caso dei pozzi). E' costituita da un cilindro in cui è situata una massiccia spirale di legno. Veniva collocata inclinata nell'acqua, con le estremità aperte, in modo tale che l'acqua potesse fuoriuscire in alto passando per le volute della spirale, il tutto è azionato da una manovella.


 ARCHIMEDE E LA MATEMATICA
La natura predilige però un altro tipo di spirale, quella conosciuta con più nomi: la spirale logaritmica equi angolare, detta anche spirale aurea. Per ottenere questa spirale con le costruzioni geometriche si deve prima di tutto ricavare la sezione aurea di un segmento. Definiamo sezione aurea di un qualsiasi segmento quella sua parte la cui lunghezza si ottiene così:
si divide il segmento AB (che per semplicità immaginiamo lungo 1 unità) in due parti AC e CB di cui AC sia diversa da CB
si imposta la proporzione : : (significa che il rapporto tra una parte e l'altra è uguale al rapporto tra l'altra parte e tutto il segmento)
dalla proprietà fondamentale delle proporzioni si scrive 
Chiamando ora x il segmento AC e ricavando CB come 1-x impostiamo e risolviamo l'equazione
• X2= (1-X) . 1
Si tratta di una equazione di secondo grado il cui risultato positivo, l'unico da considerare dal momento che cerchiamo una lunghezza, è il numero irrazionale 0,61803398875........ che da ora in poi approssimiamo come 0,618.
Siamo così in grado di costruire un rettangolo, detto rettangolo aureo, di dimensioni
AB =1 e BC = 1+0.618= 1,618 .


Potremo adesso suddividere il rettangolo in un quadrato di lato 1 e in un altro rettangolo aureo che può a sua volta essere suddiviso in un quadratino e un altro rettangolino aureo e così via....
E ancora potremo ingrandire il rettangolo di partenza considerando il suo lato maggiore come il lato di un quadrato che affianchiamo al rettangolo di partenza e che ci conduce ad un rettangolo aureo più grande e così via.
Per costruire la nostra spirale aurea basterà puntare il compasso in un vertice del quadratino più piccolo, aprire quanto il lato e tracciare un arco di cerchio fino a giungere sul vertice del quadrato contiguo; da lì si procede tracciando archi di cerchio di raggio uguale di volta in volta ai vari lati dei quadrati. Si ottiene una curva spiraliforme che rappresenta la spirale aurea.

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